Si presenta FastucUp, la prima start up di Caltanissetta attiva nell’agroalimentare



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Grande successo e partecipazione alla presentazione di FastucUP, start up nissena attiva nell’agroalimentare. In partnership con l’avviatissima DLF Macchine, sabato l’incontro ha visto la partecipazione di molti produttori locali, partner e protagonisti del settore. Hanno aperto i lavori il vicesindaco Grazia Giammusso e l’assessore alla crescita territoriale Francesco Nicoletti.

“Per noi oggi essere qui è un onore – comincia così il vicesindaco – e non è una piaggeria perché effettivamente poter partecipare ad un convegno del genere dove c’è una squadra di giovani che ha investito sul territorio, che ha acquisito competenze fuori e quindi le ha riportate a casa, per noi è motivo di grande vanto e di grande orgoglio. Loro sono la dimostrazione pratica che le idee geniali, alla fine, sono proprio davanti i nostri occhi; FastucUP, con un prodotto del territorio che ci caratterizza come il pistacchio, riesce ad unire il binomio tradizione-innovazione, a dimostrazione che il passato, la storia, le radici, la cultura diventano veramente il nostro valore aggiunto se lo riusciamo a combinare con quelli che sono gli elementi di innovazione. FastucUP è la prova tangibile del fatto che le vere aziende hanno bisogno di diverse competenze che, messe insieme, danno vita ad una grande forza. Noi ci siamo e vi ringraziamo a nome di tutta quanta la Città di Caltanissetta per aver investito su questo territorio”.

Prosegue l’assessore Nicoletti: “Oggi sono venuto con molto piacere perché questo è un momento importante da non sottovalutare soprattutto in questo periodo storico: apre una nuova azienda, apre nel settore agroalimentare ed è composta da giovani. In una città che non ha forti attrattori, come tutti sappiamo, noi abbiamo voluto puntare sul Parco dello stile di vita mediterraneo, un’iniziativa già attiva che nasce per promuovere l’idea della Sicilia come terra di benessere, del buon vivere, della migliore qualità della vita. Pensate a tantissimi miliardari che oggi vengono dall’altro capo del mondo per andare a seguire nell’agrigentino il pecoraio nell’esperienza di conduzione del gregge, alzandosi molto presto e pagando il tutto non poco. Si è creato sviluppo economico attorno ad un’esperienza antica. Il Parco dello stile di vita mediteranneo è una grande operazione che oggi vede impegnate circa 113 amministrazioni comunali e tutto parte dalla nostra città; a Caltanissetta ci hanno sempre inculcato l’idea che le cose belle stanno fuori e che in città non succede mai nulla ma stiamo sfatando questo mito. Oggi FastucUP diventa importante perché lavora nell’agroalimentare, in un contesto territoriale in continua crescita, come appena ampiamente descritto e, grazie ad aziende come FastucUP, dobbiamo migliorare le performance produttive per cercare di esportare il nostro prodotto”.

Moderati magistralmente da Ivan Benza che si occupa di Comunicazione in DLF, partono gli interventi dopo i saluti del padrone di casa Delfino La Ferla, CEO DLF, che presenta la start up e spiega i motivi per cui le due aziende hanno stretto una collaborazione: “Quando il team di FastucUP è venuto a spiegarmi dettagliatamente le caratteristiche del progetto e i suoi possibili sviluppi, la decisione non poteva essere che quella di farne parte. Oggi siamo qua proprio per dare testimonianza della possibilità di “fare territorio”; FastucUP è un’azienda che guarda soprattutto al futuro perché non è una semplice start up appena nata ma è l’anteprima della Sicilia in una vetrina globale. Con quello che il team è riuscito a creare, la start up porta il nostro territorio fuori dalla Sicilia e va nel mondo; e noi come DLF, che cerchiamo di guardare sempre un pò più avanti, non potevamo che essere qua, artefici con loro di questo convegno”.

Il primo intervento è quello di Mariangela Galante, CEO di FastucUP, seguita dal socio Flavio Meloni, Business Strategist. “L’idea di FastucUP nasce alla fine del 2019 e si concretizza nel gennaio 2022 con la costituzione della società e l’iscrizione nel registro delle start up innovative. Quante volte ci capita di passeggiare vicino a dei mandorli e di cogliere la mandorla fresca, sbucciarla e mangiarla? Molto meno capita invece con il pistacchio, a meno che tu non sia un fortunato proprietario di un pistacchieto. FastucUP crea innovazione proponendo la vendita del pistacchio fresco, come appena colto, come da tradizioni antiche, grazie alla partnership con il nostro principale fornitore “La Fastuchera” della famiglia Riggi, di cui uno dei tre soci di FastucUP, Francesco Riggi, è co-proprietario.” – conclude Mariangela Galante.

Prosegue Flavio Meloni, romano d’origine ma ormai siciliano d’adozione avendo deciso di investire nel nostro territorio in prima persona: “FastucUP ha scelto di finanziarsi, in questa prima fase, tramite il sistema dell’equity crowdfunding perché non è interessante coinvolgere un singolo investitore ma la pluralità di investitori e quindi non avere un unico padrone. FastucUP nasce con e per il pistacchio ma non sarà soltanto pistacchio e sono lieto di vedere qui tanti imprenditori che portano avanti le loro colture e collaborazioni per la produzione di miele, torrone, funghi, farine. Abbiamo creato un marketplace che sfrutta il drive del pistacchio ma che allargheremo a tutti gli altri prodotti cui produttori saranno in grado di sposare il nostro protocollo che vuole essere un modello replicabile”.

Prima del coffee break, primo vero momento di networking, riprende la parola La Ferla: “Nel settore agroalimentare, fornire il giusto supporto è essenziale. I nostri campi vanno lavorati adeguatamente, con i mezzi giusti, i mezzi di qualità e, con DLF, posso vantare una delle migliori flotte noleggio in Sicilia. Parliamo di agricoltura, parliamo di industriale, ma parliamo anche del privato cittadino e delle sue necessità perché, grazie a tecnologie avanzate, possiamo soddisfare qualsiasi tipo di richiesta.” Alla ripresa dei lavori, interviene Fabio Santoro, CEO Santoro Conserve (oggi BMC) e partner tecnico della start up: “Abbiamo sin da subito deciso di prestare il nostro know how a FastucUP perchè condurre i processi di trasformazione del prodotto all’insegna della qualità, è per la mia azienda un must imprescindibile. FastucUP partirà dal prodotto fresco e non trasformato ma anche la freschezza va garantita nella spedizione e non è argomento di poco conto. Credo molto in questo progetto perchè, navigando sul web, trovi molti siti di compravendita di prodotti siciliani ma la tracciabilità che propone FastucUP, vedere la crescita della pianta, la massima trasparenza in tutto il processo, questo non lo garantisce ancora nessuno.” Lo segue il suo direttore commerciale Giuseppe Cascio che incentra il suo intervento sulla cooperazione: “Vivo e lavoro da 30 anni tra la Sicilia e la Norvegia e ho imparato a riconoscere i difetti siciliani: la parola cooperazione la conosciamo ma non la integriamo. Non esiste, oggi, il concetto di aiutare e basta ma vige sempre il concetto del dare per avere. In Santoro no, e con FastucUP è avvenuto questo: intanto stringiamo una partnership, ci aiutiamo, i mercati ci sono per tutti. Noi siamo bravi, e con FastucUP siamo partiti bene, perché insieme ci scambiamo le informazioni. Noi veniamo dal territorio etneo, da sempre vocato alla produzione di pistacchio principalmente di Bronte ma qui ci ha sorpreso una cosa: il pistacchio fresco è davvero difficile da trovare anche per noi che ne lavoriamo un’ingente quantità per centinaia di brand internazionali e, a scaffale, è introvabile nel vero senso della parola. FastucUP ha in mente la chiave giusta. Ogni prodotto, ed in particolare il pistacchio, da fresco a trasformato è microbiologicamente e chimicamente completamente diverso. Oggi il mercato del pistacchio c’è e la quantità che si produce è nettamente inferiore alla richiesta.” Continua Giovanni Gueli della Cooperativa La Mandorla: “Sono contento che il mio intervento, in sostituzione del Presidente Rocco Selvaggio, sia conseguente a quello del Direttore Cascio. La nostra cooperativa si fonda sulla cooperazione anche se ancora molti sono scettici; la nostra associazione di produttori nasce a Mazzarino, conta 120 associati ed ha un’estensione di 2.000 ettari soprattutto vocati alla mandorla. Noi ci limitiamo alla “storiella” della qualità (in questo siamo bravissimi) ma nel commerciale siamo molto deboli rispetto agli altri Paesi che ci superano, come ad esempio la Spagna che, tra l’altro, ha sperimentato degli impianti di pistacchio che entrano in produzione molto prima dei soliti e noi li stiamo studiando. Siamo qui perché crediamo nel progetto di FastucUP e, dal canto nostro, crediamo fortemente nell’associazionismo e nella cooperazione: è uno strumento importantissimo soprattutto perché riusciamo a fare economia di scala e riusciamo ad avere coscienza critica sul prodotto”.

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